Tutti gli accordi stipulati fra gli sposi prima o durante il matrimonio per disciplinare il loro divorzio futuro vengono considerati nulli in Italia.
La Cassazione ritiene nulli non solo i patti prematrimoniali – ben conosciuti in molti altri Stati, e negli Stati Uniti in particolare – ma anche gli accordi raggiunti al momento della separazione in vista del divorzio.
Questo orientamento così restrittivo impedisce quindi ai coniugi di raggiungere accordi di divorzio se non quando ricorrono i presupposti di esso.
La Riforma Cartabia interviene su questo aspetto e, dal 1 marzo, prevede la possibilità che al momento della separazione i coniugi firmino anche un accordo vincolante sul loro futuro divorzio.
Il Tribunale di Milano per primo in Italia ha consentito che, con un unico ricorso, i coniugi abbiano formalizzato il loro accordo sia per la separazione, sia per il divorzio.
Il Tribunale chiarisce che durante i sei mesi tra la separazione e il divorzio, ciascun coniuge potra' comunicare di non essere più disponibile ad accettare le condizioni in precedenza concordate, solo pero' nel caso in cui intervdnga qualche nuova rilevante circostanza, tale da rendere iniquo l’accordo.
Tutto ciò consentirà di raggiungere accordi più rapidi per la soluzione del conflitto tra coniugi al momento della separazione anche per il divorzio.