La maternità surrogata (anche detta GPA - gestazione per altri o utero in affitto) è una pratica di procreazione assistita per cui una donna (cd. madre surrogata) si assume l'obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di un'altra persona, o di una coppia, a titolo gratuito o oneroso.
In base a un contratto stipulato esplicitamente o di fatto, la madre gestante si obbliga a rinunciare ai diritti sul bambino e a consegnare ai “committenti” il nascituro dopo il parto, assieme all’esercizio della responsabilità genitoriale sul piccolo.
Nel nostro ordinamento italiano la pratica della GPA o maternità surrogata è vietata e penalmente sanzionata già dal 2004.
Ai sensi dell’art. 12, comma 6, della Legge n. 40/2004, infatti: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza […] la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.”
In questi giorni, precisamente il 16 ottobre 2024, il Senato ha approvato una legge che introdotto la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità anche se commesso all'estero da un cittadino italiano, rendendo quindi la maternità surrogata reato universale.
La nuova legge recentemente approvata aggiunge all’art 12, comma 6, della l. 40/2004 l’inciso «Se i fatti di cui al periodo precedente sono commessi all'estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana».
Un reato si intende “universale” infatti quando può essere perseguito secondo la legge italiana ovunque sia commesso, anche all’estero e quindi fuori dal territorio italiano. Si tratta di una deroga al principio della territorialità, che consente di estendere la giurisdizione di uno Stato al di fuori dei confini nazionali.
In pratica, vengono ora vietate e punite le condotte di surrogazione di maternità poste in essere dal cittadino italiano anche se commesse in territorio estero, e ciò anche se in tale stato tale pratica potrebbe essere invece lecita e consentita.
Ora dunque secondo la legge oggi vigente in ogni fattispecie di maternità surrogata, sia che preveda la corresponsione di un compenso o senza a favore della donna gestante, sia che venga posta in essere all’estero che in Italia, dunque, la condotta è illecita e punita.