Una zia pubblica 52 foto e un video dei nipoti di due gemelli minorenni 6 anni su Facebook.
Il padre cita in giudizio la zia chiedendo il risarcimento dei danni.
Le foto ritraevano i minori da soli, in primo piano e in costume da bagno ed erano condivisibili a tutti, visto che la signora non aveva limitato la propria visibilità e la propria privacy.
Il padre si era opposto alla pubblicazione e aveva chiesto al Tribunale il risarcimento del danno subito.
Il diritto leso è quello alla riservatezza dei minori secondo diverse fonti normative:
- Legge 176/1991 che ha ratificato in Italia la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo,
- articolo 10 del Codice civile,
- articolo 2 della Costituzione,
- articolo 96 della legge 633/1941 sul diritto d’autore,
- Regolamento Ue 679/2016 (Gdpr).
Oggi basta anche soltanto che uno dei genitori non sia d’accordo per rendere illegittima la pubblicazione delle fotografie dei figli minorenni.
Dai 14 anni in su invece si può prestare validamente il consenso alla pubblicazione delle proprie fotografie sui social network.
Condannata dal Tribunale di Rieti a risarcire 5mila euro di danni (sentenza 443 pubblicata il 17 ottobre 2022).
Il Giudice ha riconosciuto che ad essere tutelato è il diritto costituzionalmente rilevante all’immagine e alla riservatezza che nel caso dei bambini gode di una tutela privilegiata.