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International dog day

Oggi, 26 agosto, si festeggia la giornata mondiale del cane (canis lupus familiaris).
Essa è stata istituita per la prima volta nel 2004 da Colleen Paige, esperta di stili di vita e attivista per i diritti degli animali, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del benessere animale e promuovere l'adozione dei cani abbandonati.
Oggi in Italia si conta una popolazione di circa 9 milioni di cani, una famiglia su tre ne ha uno.
La legge italiana tutela i cani, così come tutti gli altri animali dai maltrattamenti e dagli abbandoni.
Invero è solo dal 2004 che il reato di “maltrattamento di animali” è stato aggravato e previsto come delitto, mentre prima era una mera contravvenzione, e stabilisce all’art. 544 ter c.p.: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
Reato aggravato in caso di  morte dell'animale, mentre si applica la stesa pena a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.

La stessa legge ha previsto una serie di ipotesi in cui il reato è escluso perché si presume che ricorra una ragione di necessità sociale: si tratta della caccia, pesca, allevamento, trasporto, macellazione, sperimentazione scientifica, giardini zoologici, etc.
Infine, recependo la normativa comunitaria e in particolare la Direttiva 2008/99/CE, nel 2021 è stato ridisegnato un nuovo reato contravvenzionale, l’”uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette”, che si aggiunge a quello già precedentemente vigente dell’Abbandono di animali” di cui all’art. 727 c.p.. Quest’ultimo punisce sia chi abbandona gli animali sia chi li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.